Creare e comunicare il Valore Aggiunto
La definizione, un po’ antica, di valore aggiunto ci riporta ad altri tempi quando le tecniche e le tecnologie erano per lo più proprietarie e mettere assieme materie prime e intelligenze creava prodotti che si distinguevano gli uni dagli altri. Non è più così.
I prodotti e i servizi si assomigliano tutti, perché tutti i competitori sanno ˝aggiungere valore˝ allo stesso modo, disponendo di materie e intelligenze assolutamente comparabili. ˝E’ il mercato globale, bellezza, e tu non puoi farci niente˝, direbbe il buon vecchi Bogart di Casablanca!
Forse, invece, possiamo farci qualcosa.
Il problema non è, infatti, aggiungere valore: tutti devono sapere fare la loro parte, si tratta in fondo di competenza professionale, che ormai non distingue più prodotti e servizi proposti al mercato da imprese diverse: tutti sappiamo fare cose uguali a quelle degli altri nostri competitori, e viceversa. Il vero problema è che, invece, questo valore aggiunto ciascuno lo comunica a modo suo. Spesso non riuscendo a farlo percepire agli altri (clienti o colleghi che siano) unicamente per difetto di comunicazione o per poca consapevolezza del singoli dell’importanza del contributo che ciascuno può e deve dare al successo dell’impresa.
Insomma, la Ragione ci aiuta a creare valore e ad aggiungerlo alle cose, ai prodotti, ai servizi, ma è il Sentimento che rende efficace il nostro modo di comunicare e far percepire questa ˝aggiunta˝ determinante a differenziarci dagli altri in una vita e in un mercato altrimenti omologanti.
Protagonisti del mercato, dello sport, della vita, dell’arte e dell’innovazione ci aiuteranno a riflettere e a fare meglio la nostra parte.