Salite e discese di vita e di management
Il ciclismo è metafora ineguagliabile per raccontare e riflettere.
Raccontare di corse individuali e di corse a squadre, di campioni e di gregari, di salite e di discese, di forature, di cadute, di ripartenze. Raccontare di passisti e di velocisti, di traguardi volanti e di classifica finale, di fatica e tanto sudore ma anche di scorciatoie proibite, quasi sempre poi svelate dalla storia.
Raccontare di oscuri quanto preziosi meccanici con le mani annerite dal grasso e di anonimi magazzinieri, ma anche di medici sportivi veri e non solo di stregoni improvvisati e molto nocivi, senza dimenticare l’importanza del direttore tecnico, quella del marketing, della logistica o dell’organizzazione. Insomma del management e di quant’altro – sponsor compresi – consente alla squadra di esistere, di correre e, a volte, di vincere.
Raccontare di gare contro il tempo, cioè contro se stessi, e di gare contro gli avversari.
Raccontare di storie epiche, da Alfonsina Strada l’unica donna che mai abbia partecipato ad un giro d’Italia, quello del 1924, fatto sempre – prima e dopo di lei – da soli uomini, fino a Marco Pantani, parabola di come si possa passare da esaltanti successi a una mortale disperazione: in un attimo.
Raccontare di tutto ciò per riflettere su come ciascuna di queste vicende, sportive ed umane insieme, sia lo specchio fedele delle dinamiche aziendali, della vita delle persone e degli eventi che viviamo ogni giorno. Senza però trovare quasi mai il tempo di rifletterci. Per capire.
Per capire che così come non c’è corridore adatto a tutti i tipi di gara, non ci sono professionisti e manager buoni per ogni stagione aziendale o per ogni mercato: velodromi lisci come tavoli da biliardo richiedono gente capace di bruciare energie in un istante, quello giusto per vincere. Ma se vuoi fare la Parigi-Roubaix devi avere un sedere a prova di acciottolato! Insomma, comprendere l’environment è importante.
PEDALARE, PEDALARE! per riflettere assieme tra miti e quotidianità. Perché la meraviglia della prima bicicletta ma anche la fatica delle salite ce le ricordiamo tutti, nessuno escluso. E sarà bello, come al solito, condividere storie e ricordi, aneddoti personali o altrui, per confermarci di come, in fondo, la nostra vita sia sempre stata e continuerà ad essere tutto un …pedalare.
Naturalmente non ci faremo mancare nulla dei soliti ingredienti del Progetto Smile: musiche, filmati, racconti e quant’altro ci aiuterà a farci PEDALARE! Dove più che mai non importa qual è il tuo ruolo ma che, alla fine, sia la tua squadra a vincere.
Poi se già sei o speri di diventarne il capitano della squadra, tanto meglio. Vuol dire che, dopo, apprezzerai di più i tuoi compagni di squadra.